Nuova Riveduta:

Ebrei 2:14

Poiché dunque i figli hanno in comune sangue e carne, egli pure vi ha similmente partecipato, per distruggere, con la sua morte, colui che aveva il potere sulla morte, cioè il diavolo,

C.E.I.:

Ebrei 2:14

Poiché dunque i figli hanno in comune il sangue e la carne, anch'egli ne è divenuto partecipe, per ridurre all'impotenza mediante la morte colui che della morte ha il potere, cioè il diavolo,

Nuova Diodati:

Ebrei 2:14

Poiché dunque i figli hanno in comune la carne e il sangue, similmente anch'egli ebbe in comune le stesse cose, per distruggere, mediante la sua morte, colui che ha l'impero della morte, cioè il diavolo,

Riveduta 2020:

Ebrei 2:14

Poiché dunque i figli hanno in comune il sangue e la carne, anch'egli vi ha similmente partecipato, affinché, con la sua morte, distruggesse colui che aveva il potere sulla morte, cioè il diavolo,

La Parola è Vita:

Ebrei 2:14

Siccome noi, figli di Dio, siamo esseri umani, fatti di carne e sangue, anche Gesù divenne carne e sangue, nascendo come essere umano, perché soltanto così poteva morire per distruggere il diavolo che ha potere sulla morte.

La Parola è Vita
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Riveduta:

Ebrei 2:14

Poiché dunque i figliuoli partecipano del sangue e della carne, anch'egli vi ha similmente partecipato, affinché, mediante la morte, distruggesse colui che avea l'impero della morte, cioè il diavolo,

Ricciotti:

Ebrei 2:14

Poichè dunque i figliuoli partecipano del sangue e della carne, anch'egli ugualmente ne ebbe parte, affinchè per mezzo della morte annientasse colui che ha il potere della morte, cioè il diavolo,

Tintori:

Ebrei 2:14

Poiché dunque i figlioli han comune la carne ed il sangue, anche lui l'ha avuto comune per distruggere morendo colui che aveva l'impero della morte: il diavolo,

Martini:

Ebrei 2:14

Perché adunque i figliuoli hanno comune la carne, ed il sangue, egli pure partecipò similmente alle medesime cose: affin di distruggere, morendo, colui, che avea della morte l'impero, cioè il diavolo:

Diodati:

Ebrei 2:14

Poi dunque che que' fanciulli parteciparono la carne ed il sangue, egli simigliantemente ha partecipate le medesime cose; acciocchè per la morte distruggesse colui che ha l'imperio della morte, cioè il diavolo;

Commentario abbreviato:

Ebrei 2:14

Versetti 14-18

Gli angeli caddero e rimasero senza speranza o aiuto. Cristo non ha mai avuto l'intenzione di essere il Salvatore degli angeli caduti, quindi non ha preso la loro natura; e la natura degli angeli non poteva essere un sacrificio espiatorio per il peccato dell'uomo. Ecco un prezzo pagato, sufficiente per tutti e adatto a tutti, perché era nella nostra natura. Qui è apparso il meraviglioso amore di Dio che, pur sapendo cosa doveva soffrire nella nostra natura e come doveva morire in essa, ha prontamente preso su di sé. E questa espiazione ha reso possibile la liberazione del suo popolo dalla schiavitù di Satana e il perdono dei suoi peccati attraverso la fede. Coloro che temono la morte e si sforzano di avere la meglio sui loro terrori, non cerchino più di superarli o di soffocarli, non diventino più imprudenti o malvagi per la disperazione. Non si aspettino aiuto dal mondo o da espedienti umani, ma cerchino il perdono, la pace, la grazia e la viva speranza del cielo, attraverso la fede in Colui che è morto e risorto, per potersi così elevare al di sopra della paura della morte. Il ricordo dei propri dolori e delle proprie tentazioni rende Cristo attento alle prove del suo popolo e pronto ad aiutarlo. Egli è pronto e disposto a soccorrere coloro che sono tentati e lo cercano. Si è fatto uomo ed è stato tentato, per essere in ogni modo qualificato a soccorrere il suo popolo, visto che egli stesso è passato attraverso le stesse tentazioni, ma è rimasto perfettamente libero dal peccato. Allora gli afflitti e i tentati non si scoraggino e non cedano a Satana, come se le tentazioni rendessero sbagliato il fatto di rivolgersi al Signore in preghiera. Non c'è anima che sia mai perita sotto la tentazione che abbia gridato al Signore per il reale allarme del suo pericolo, con fede e aspettativa di sollievo. Questo è il nostro dovere quando siamo sorpresi dalle tentazioni e vogliamo fermare il loro progresso, che è la nostra saggezza.

Riferimenti incrociati:

Ebrei 2:14

Eb 2:10
1Co 15:50
Eb 2:18; 4:15; Ge 3:15; Is 7:14; Giov 1:14; Rom 8:3; Ga 4:4; Fili 2:7,8; 1Ti 3:16
Eb 9:15; Is 53:12; Giov 12:24,31-33; Rom 14:9; Col 2:15; Ap 1:18
Is 25:8; Os 13:14; 1Co 15:54,55; 2Ti 1:10
Mat 25:41; 1G 3:8-10; Ap 2:10; 12:9; 20:2

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